I numeri parlano da soli 350 espositori; commercianti di auto e moto d’epoca, automobilia, editoria e ricambistica, 20 Musei, Registri e collezioni private,10 incontri e interviste a grandi personaggi a cura di Aci Storico, E inoltre le moto degli anni ’80 in Galleria a cura del Moto club 2000, le moto Maserati, il raduno di auto Ferrari. Ancora il raduno a cura di Modena Corse di 60 A112 Abarth. E un area dedicata ai mezzi del futuro, la piazza dei privati.
La Modena Motor Gallery appena conclusa dedicata al popolare “Don Ruspa” “prete della Formula Uno”, don Sergio Mantovani, come lo aveva battezzato Enzo Ferrari (per via del fatto che fece abbattere di notte una piccola pieve gotica per far posto ad una casa di riposo per anziani, dopo che la Sovrintendenza aveva negato l’autorizzazione). Inossidabile prelato sempre presente al salone modenese sin dalla prima edizione con la sua amichevole benedizione che purtroppo quest’anno sono mancate a tutti.
Da sottolineare l’appassionante racconto su Carlo Abarth: sinonimo di performance, grandi momenti sportivi e auto rimaste nella storia. Storia che è stata scritta anche da incontri molto particolari come quello con Tazio Nuvolari.
Novità assoluta in questa kermesse l’arrivo a Modena Fiere dell’aereo Macchi C202 Folgore, appartenuto alla 84° squadriglia, 3° Stormo, “Francesco Baracca”. Un velivolo che reca sulla fiancata il Cavallino Rampante che tanta fortuna ha portato al costruttore di Modena.